Musica per il Triduo santo ad Arezzo nel Cinquecento: le Piae ac devotissimae lamentationes Hieremiae Prophetae
di Paolo Aretino (1546)

Rodobaldo Tibaldi
Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali

Abstract

Due anni dopo aver pubblicato i Responsoria a quattro voci pari per il Triduo sacro (1544) Paolo Aretino diede un altro contributo importante al repertorio polifonico per la Settimana santa con le Pie ac devotissime lamentiones Hieremie prophete (1546), sempre a quattro voci pari, alle quali aggiunse anche le passioni secondo Matteo per la domenica delle Palme e secondo Giovanni per il Venerdì santo (che non sono oggetto di indagine in questo contributo). Il contributo analizza il contesto editoriale in cui la raccolta viene a collocarsi, la sua struttura complessiva, le scelte e le particolarità testuali, che in parte sembrano essere debitrici di tradizioni locali, l’ambito sonoro delimitato dalle chiavi, dalle proprietà e, entro certi limiti, dai modi. Tutti gli elementi sono utilizzati per creare in maniera coerente e razionale tre blocchi piuttosto omogenei ciascuno dei quali corrisponde ad una delle tre giornate liturgiche; e in particolare l’ambito sonoro e le sue caratteristiche come lo schema cadenzale pongono le lamentazioni in diretta relazione con i responsori. Lo stile musicale delle lamentazioni, come anche quello dei responsori, è fortemente debitore dell’esperienza fiorentina e delle soluzioni di Bernardo Pisano; tali evidenti derivazioni ripropongono la questione dei possibili rapporti di Paolo Aretino con Francesco Corteccia. 

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