Interpretare Josquin nel 2021: un nuovo approccio

Jesse Rodin
Stanford University. Department of Music

Abstract

Negli ultimi decenni, le interpretazioni della musica vocale di Josquin hanno adottato per lo più un approccio sviluppato nel Regno Unito durante i primi anni Ottanta da gruppi quali l’Hilliard Ensemble e i Tallis Scholars. Si tratta di un’impostazione valida sotto molto aspetti: buona intonazione, precisione ritmica, un canto privo di vibrato che consente di percepire le sin- gole linee, qualità che hanno contribuito a far apprezzare Josquin a una ge- nerazione di appassionati e studiosi, incluso l’autore. A tutt’oggi gran parte delle opere attribuite con certezza a Josquin sono disponibili in registrazioni di alta qualità che, grosso modo, adottano questo stile esecutivo.
Tuttavia, ogni approccio porta con sé benefici e costi, e notevoli possono essere gli svantaggi derivanti da un suono formatosi a partire dal belcanto e dalle tradizioni corali anglicane, più idonee alla prassi di repertori tardo-cin- quecenteschi. A una riflessione più attenta appare probabile che, per quanto attraente, il suono della polifonia rinascimentale che si è imposto circa quat- tro decenni fa, e tuttora in voga, sarebbe risultato poco familiare agli ascolta- tori del periodo intorno all’anno 1500.
Il presente contributo introduce considerazioni su ritmo, tempo e tim- brica che ho personalmente sviluppato insieme all’ensemble Cut Circle nel corso degli ultimi anni, attraverso un lavoro comune condotto sulle fonti ori- ginali. Rivisitando criticamente nozioni e assunti relativi alla prassi esecutiva della musica di Josquin è possibile forse avvicinarsi a un suono che egli stesso e i suoi contemporanei avrebbero riconosciuto e apprezzato. 

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