Consapevolezza o emulazione? Riflessioni sull’importanza del “non scritto” per l’interpretazione della musica antica
Vladimiro Vagnetti
Abstract
Questo articolo è una personale riflessione sul valore dello studio delle fonti primarie e secondarie della musica per la formazione di un direttore di coro e in generale per l’esecutore che si accinge ad affrontare i reper- tori storici. Nella prima parte tratterà dell’importanza della ricerca come punto di partenza per la costruzione della consapevolezza interpretativa. Nella seconda saranno riportati alcuni esempi di come, attraverso le fonti storiche secondarie, si possa non solo comprendere la prassi antica, ma anche proporre letture originali della musica medievale e rinascimentale
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